Il giovane Francesco
Come riporta il Registro degli Atti di Nascita del Comune di Lugo, alle 16:30 del 9 maggio 1888
al n. 306 di Via del Corso
, l’attuale via Garibaldi, nacque un bambino a cui furono imposti i nomi di Francesco, Luigi e Giuseppe.
I genitori
, la giovane contessa Paolina Biancoli
e il proprietario terriero e commerciante di vini Enrico Baracca
, risiedevano insieme ai fratelli e alla madre di quest’ultimo, nell’elegante edificio conosciuto ora come Palazzo Tamba.
Nel 1894 Francesco venne iscritto in prima elementare presso l’Istituto dei Salesiani di Lugo . Non fu l’unica novità che dovette affrontare “Cecchino”, nello stesso anno infatti, insieme ai genitori si trasferì nel nuovo palazzetto della parallela Via Fermini (odierna Via Baracca), a seguito del matrimonio dello zio paterno Angelo e alla suddivisione dei beni. Enrico, inoltre, fece costruire un nuovo fabbricato , posto fra le cantine di famiglia e l’argine del fiume Senio, in località San Potito . Questa villa di campagna divenne l’abituale residenza estiva, in cui la famiglia era solita trattenersi fino alla fine della vendemmia.
Terminate le scuole elementari con ottimi voti, Enrico e Paolina decisero di iscrivere l’unico figlio presso una delle scuole italiane più prestigiose dell’epoca, il convitto della Badia Fiesolana gestita dai Padri Scolopi . Nell’ottobre del 1900 Francesco partì in treno alla volta di Fiesole, senza immaginare che quel distacco temporaneo dall’ambiente familiare si rivelasse in futuro definitivo, intervallato dalle vacanze prima e dalle licenze poi.
Il legame con amici e parenti continuò a mantenersi saldo , grazie a visite ed ad un fitto scambio epistolare , principalmente con la madre Paolina. La vita in collegio, contraddistinta da lunghe ore di studio e da un’indubbia disciplina, consentiva ai giovani studenti di uscire talvolta in passeggiata e ben presto Baracca ottenne il permesso dei genitori , nonostante la riluttanza dell’apprensiva madre, di seguire lezioni d’equitazione . Francesco, negli anni della Badia, iniziò inoltre a suonare il violoncello , attività che incontrò il favore di Paolina, che così poté contare sull’accompagnamento del figlio per le sue suonate al pianoforte. Altri passatempi consistevano nel gioco della tombola e soprattutto nella collezione di cartoline e francobolli, con una certa predilezione per quelli esteri.
Le vacanze estive a San Potito divennero occasione di sfogo
in cui poteva divertirsi a scorrazzare per i dintorni in bici, a cavallo e successivamente, in motocicletta.
A fine dell’estate del 1904 Francesco si trasferì al n. 4 di Via Parione, a Firenze
, presso i coniugi Martoni, amici di famiglia e gestori di una pasticceria, fatto certamente gradito dal giovane. Lasciando la Badia, Baracca si iscrisse al Liceo classico Dante
.
Godendo di maggiore libertà rispetto agli anni del collegio, Francesco iniziò ad assaporare la vita mondana fiorentina
: serate a teatro o nei cafè, spettacoli di lirica e festeggiamenti in occasione di eventi quale il Carnevale.
Tutto ciò non andò però ad intaccare i risultati scolastici
e l’impegno profuso, diplomandosi con buoni voti nel luglio del 1907.
Dopo le consuete vacanze a San Potito, per Francesco era giunto il momento di aprire un nuovo e decisivo capitolo della sua vita. Trovando un’alleata nella madre Paolina, Baracca riuscì a vincere le resistenze del padre e nell’autunno del 1907 varcò la soglia della Scuola Militare di Modena
.